La Chiesa della Madonna delle Grazie o Cripta di Santa Cristina di Carpignano Salentino

La Chiesa della Madonna delle Grazie o Cripta di Santa Cristina di Carpignano Salentino

La Chiesa della Madonna delle Grazie o Cripta di Santa Cristina di Carpignano Salentino è una chiesa rupestre interamente affrescata databile tra il tardo IX e l’XI – XII sec. con interventi pittorici posteriori (secc. XV e XVIII). L’edificio sacro è noto in ambito accademico come Cripta di Santa Cristina in quanto questa santa è raffigurata ben sei volte tra X e XV sec., segno tangibile di una devozione e un rispetto del quale non restano tracce nella tradizione liturgica e nella religiosità di Carpignano Salentino.

La chiesa presenta una pianta articolata e piuttosto disomogenea con due accessi che immettono l’uno in un nartece interno destinato ad usi cimiteriali e l’altro al corpo centrale destinato ai fedeli. Un pilastro ricavato nel banco roccioso è tutto ciò che rimane del templon che inquadrava e delimitava il presbiterio mentre tre pilastri posticci ritmano lo spazio interno, dando la parvenza della presenza di due navate.

La chiesa è stata sottoposta a rifacimenti nel corso dei secoli che hanno modificato irrimediabilmente la struttura originaria al punto da rendere difficile e la ricostruzione originaria dell’invaso.

La decorazione parietale vanta la presenza degli affreschi di scuola italo – greco bizantina firmati e datati più antichi di cui si abbia notizia nell’intero bacino del Mediterraneo, punti di riferimento imprescindibili per lo studio della civiltà bizantina e preromanica nell’Italia Meridionale.

In ordine cronologico, il gruppo pittorico firmato e datato più antico presente in cripta è il cosiddetto gruppo del pittore Teofilatto, che occupa l’intera abside destra, datato al mese di maggio del 959, raffigurante un Cristo Pantocratore in trono tra una Vergine Annunciata e l’Arcangelo Gabriele. Il secondo gruppo pittorico firmato e datato è noto come gruppo del pittore Eustazio, realizzato nell’abside di sinistra, datato al mese di maggio del 1020 e costituito da un Cristo Pantocratore in trono tra una Teothokos e un Arcangelo Michele. Il terzo gruppo pittorico recante data e firma è opera del pittore Costantino databile al 1050 – 1055 che si compone di una teoria di sei figure divine tra le quali le sante Cristina
ed Elena affiancate, San Paolo e altre figure che attendono pazienti di essere rivelate.

Il nartece interno conserva tracce delle antiche inumazioni e una tomba ad arcosolio recante le figure di una Vergine con Bambino, San Nicola e Santa Cristina. A rendere straordinario questo monumento funebre è la presenza di una lunga iscrizione in versi dalla cui traduzione è emerso il nomignolo di un fanciullo, il piccolo Stratigulès e il nome di suo padre (Maiorano?) che hanno trovato sepoltura nella chiesa in un periodo compreso tra il 1050 e il 1075. L’iscrizione, di toccante bellezza, è da considerarsi una finestra aperta su un mondo antico e affascinante.

La piccola chiesa è tuttora officiata. Ospita le celebrazioni liturgiche in onore della Madonna delle Grazie in data 8 settembre, mentre il 6 si svolge la solenne celebrazione della Teofania del Signore celebrata secondo la liturgia cattolica di rito bizantino.

(testo Emanuele Luigi Pasca)
Informazioni e contatti:
+39 339 440 2579
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Proverbio 

SE SIMINI ORGIU NU CCOJ GRANU.